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 Dal 30 giugno, scattano le sanzioni per chi non accetta pagamenti con carta o bancomat.
27-05-2022 17:17

Ultimissimi giorni per mettersi in regola prima dell’entrata in vigore, giovedì 30 giugno, delle sanzioni amministrative per quei commercianti (ma anche artigiani e professionisti) che non accetteranno pagamenti elettronici.

Gli edicolanti non sono esonerati dalla norma e devono quindi mettere la clientela in condizione di poter pagare giornali e riviste anche con carte di debito o credito tramite Pos.

Chi non si mette in regola rischia di essere multato con un’ammenda pari a 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale è stato rifiutato il pagamento elettronico.

Inizialmente le sanzioni dovevano entrare in vigore a inizio 2023, ma il Governo ha deciso – con il Decreto legge 36 del 30 aprile 2022 approvato dal Consiglio dei ministri (“Ulteriori misure urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza Pnrr”) di anticipare di sei mesi, al 30 giugno 2022, la loro introduzione nel rispetto delle riforme contro l’evasione fiscale legate ai fondi del PNRR.

Applaudono le Associazioni dei consumatori, che chiedevano da tempo un inasprimento della legislazione. L’obbligo per i negozianti di dotarsi del POS risale infatti al giugno 2014 ma, in assenza di sanzioni per chi non accettava pagamenti con carta e bancomat, molti commercianti non si sono mai preoccupati di adeguarsi alla normativa. Dal 30 giugno, però, tutto cambia.

Tuttavia, sono sempre le stesse Associazioni di consumatori a spezzare una lancia in favore dei commercianti sollecitando l’abolizione delle commissioni sui micropagamenti in modo da incentivare l’utilizzo di carte e bancomat sempre e comunque, senza più scuse da parte dei negozianti. Una richiesta condivisa anche da molti negozianti e che interessa in particolare gli edicolanti considerando il costo modesto di un giornale.

Chiarissima, su questo punto, anche la posizione espressa da Confcommercio: “La diffusione dei pagamenti elettronici va perseguita mettendo in campo scelte decise di abbattimento delle commissioni e dei costi a carico di consumatori ed imprese. A partire dal potenziamento dello strumento del credito d’imposta sulle commissioni pagate dall’esercente, e prevedendo la gratuità dei cosiddetti micropagamenti. Puntare asimmetricamente sulle sanzioni non giova ai processi di modernizzazione del sistema dei pagamenti: processi, peraltro, già in pieno sviluppo”.


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